EVERY BODY TALKS

3 - 11 novembre 2018

Padiglione 9b

Padiglione 9b

Dal 3 all’11 novembre gli spazi di archeologia industriale del Padiglione 9b del Mattatoio di Roma si popolano delle forme espressive di every body talks, a cura delle studentesse e degli studenti della VIII edizione del Master in Management delle Risorse Artistiche e Culturali (MaRAC), promosso dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM.

 

Il percorso espositivo indaga il ruolo del corpo umano come primo e più immediato strumento di comunicazione: attraverso di esso, e in particolare mediante la costruzione del suo aspetto esteriore, l’essere umano si autorappresenta, rivela inconsapevolmente tratti significativi della propria personalità, segnala in modo esplicito le proprie scelte individuali o l’adesione a modelli culturali.

Se gli artisti italiani selezionati si concentrano sulla scomposizione e ricomposizione dell’identità individuale, di volta in volta frammentando (Micaela Lattanzio), nascondendo (Cristina Coral) e ibridando (Francesco Biccheri), l’interesse degli autori internazionali in mostra sembra rivolgersi invece a fenomeni antropologici, culturali, politici.

Dalla denuncia dell’ossessione contemporanea per il perfezionamento della propria immagine esteriore, indagata da Martial Cherrier, Jonathan Yeo e Erin Zerbe, all’analisi antropologica di abitudini, comportamenti e segnali di appartenenza culturale nei veri e propri repertori costruiti da Lakin Ogunbanwo e Tadao Cern. Dal ruolo del corpo nella dialettica tra libertà individuale e vincoli religiosi, socio-culturali ed economici, rappresentata nelle donne cancellate di Shadi Ghadirian e nella diversità sacrificata alla globalizzazione di Pierre David, fino al diretto utilizzo del corpo - proprio o altrui - come strumento di impegno civile e politico, come nella serie di Liu Bolin dedicata ai migranti e nelle performance collettive ideate da Spencer Tunick.