a cura di Claudio Strinati
Mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo Realizzata da Azienda Speciale Palaexpo
La mostra riunisce le opere realizzate da Otello Scatolini (Roma, 1964) nell’arco di circa quindici anni, unite da uno dei fili conduttori principali della sua ricerca, svolta tra disegno, pittura e scultura: l’armonia del titolo, che l’artista ricerca da alcuni anni anche attraverso una pratica meditativa, trova compimento sia nelle forme, sia nelle tecniche utilizzate, cercando un equilibrio armonico tra marmo, resina, colori e diversi materiali, conferendo alla scultura monumentale la leggerezza dell’acqua. Il sottotitolo della mostra esplica questo dualismo, rappresentato dalla grande scultura Androgino, nuovo essere vitruviano lanciato nel XXI secolo e culminante nell’Uovo Cosmico, sintesi del gesto magico, creatore e guaritore dell’arte.
Tra le tante opere in mostra, un grande spazio è dedicato alle grandi tele recanti una scrittura sussurrata e quasi inintelligibile che ritroviamo anche in alcune sculture (Grida e sussurri, 2010; Mo(a)rmorio, 2010): colata nel piombo e nell’oro, riferimento alla sublimazione alchemica, la scrittura diventa mantra e suggerisce al visitatore il silenzio e il pensiero, in opposizione alle grida e alla superficialità dominanti.
La stessa fase progettuale è per Otello Scatolini una fase di silenzio e di pensiero che si trasforma in parole guida e segno, poi in disegno e quindi in opera scolpita: due sale della mostra sono dedicate alla restituzione e alla condivisione di questa esperienza originaria, permettendo ai visitatori di immergersi virtualmente nello studio dell’artista attraverso l’impiego di visori in 3D. Un’esperienza immersiva dell’atto creativo alla presenza dell’artista, che in diverse occasioni guiderà il pubblico attraverso tutte le fasi del suo lavoro, raccontandone la genesi, l’atto materiale e il significato finale.