Per il programma completo: spaziogriot.org
A cura di SPAZIO GRIOT
Promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo
Co-organizzata e co-prodotta da SPAZIO GRIOT e Azienda Speciale Palaexpo
In collaborazione con American Academy in Rome, Lateral Roma, Collettivo Gastronomico
I write What I like: Selected Writings di Steve Biko è stato pubblicato nel 1978. La raccolta conteneva gli scritti di Biko dal 1969 al 1972, periodo in cui il regime dell'apartheid gli vietò di pubblicare. Il libro includeva i suoi scritti come attivista studentesco a Durban. Nel 1973 fu deportato nella sua città natale, King William’s Town, insieme a molte altre figure leader di SASO, BPC e BCP, che furono trasferite in località isolate e lontane tra loro. Oltre a limitare gravemente la capacità operativa delle organizzazioni, questi divieti erano progettati per demoralizzare le attiviste e attivisti e bloccarli.
"The System Concedes Nothing Without Demand", scriveva Biko, "perché fonda il proprio metodo operativo proprio sull’idea che l’ignorante imparerà a conoscere, il/la bambinǝ diventerà adultǝ, e dunque inizierà a fare richieste. Il sistema si prepara a resistere a queste richieste, in qualsiasi modo lo ritenga opportuno. Quando rifiuti di fare queste richieste e scegli invece di sederti a un tavolo per implorare la tua liberazione, stai chiedendo il disprezzo di coloro che hanno potere su di te".
Negli ultimi mesi, studenti nei campus di tutto il mondo sono stati in prima linea nell'avanzare richieste, facendo luce su varie forme di ingiustizia ancora in corso e mettendo le proprie università in posizioni precarie. Fare richieste è una delle caratteristiche peculiari dell’attivismo studentesco. Oggi, l’eredità di quell’attivismo è viva e presente, mostrando una continuità nei metodi impiegati nella lotta contro l’ingiustizia. Il programma pubblico 2025 di SPAZIO GRIOT, The System Concedes Nothing Without Demand, si ispira a questa storia e a questa pratica del formulare richieste. Articolare una visione del mondo che vogliamo vedere, ci avvicina, anche solo di un piccolo passo, a quel mondo. In tutte le sue forme, l’arte è uno dei mezzi più adatti per farlo.