La Performance - Dare vita e dare forma | Stefano Battaglia

14 > 19 maggio 2019
 
 
 
 

Il laboratorio La Performance - Dare vita e dare forma è aperto a qualsiasi disciplina artistica dell'espressione del sé, non quindi quella esclusivamente musicale. È rivolto a chiunque sia interessato alla dimensione espressiva e all'esperienza performativa, sia in un senso concretamente attivo che esclusivamente esperienziale e filosofico. I partecipanti lavoreranno concretamente sull'esperienza e la prassi performativa interagendo con il programma in base a urgenza espressiva, qualità e talenti, conoscenze e consapevolezze. Tra gli obiettivi del percorso c’è l'abbandono ideale dei modelli e stili sin lì studiati ed acquisiti per ritornare ad uno stadio di re-inizio indotto. Trasposto dalla filosofia all'esperienza artistica, il concetto della “tabula rasa” su cui Stefano Battaglia lavora mantiene intatta tutta la sua forza, grazie al rifiuto dell'imitazione e della ripetizione a favore di una rinnovata purezza creativa. L'esperienza arricchisce da un punto di vista emotivo, psicologico, spirituale e tecnico, creando un canale privilegiato e diretto tra il sé e l’universo artistico e costruendo i presupposti per il raggiungimento e l’affermazione di un’identità artistica. Un percorso di ricerca e ritrovamento, che vuole privilegiare la “manifestazione artistica” in alternativa alla “rappresentazione artistica”. Questa prassi determina lucidità su talenti e limiti, favorisce consapevolezza delle diverse tecniche artistiche, e permette una possibile reale identificazione nell’azione espressiva.

Il laboratorio sarà strutturato in diversi momenti: Tabula Rasa. L’arte dell’improvvisazione: una grammatica ed una sintassi possibile: prassi e invenzione, individuale e di gruppo; Ricerca e rivelazione: la creatività e la sperimentazione di sé: fiamma, sogno visione e mistero; Significato: il triangolo del significato: ethos / logos / pathos; Manifestazione e rappresentazione: qui ed ora: l'adesso e la luce della verità di quest'unico istante; Tempo: spazio multidimensionale / viaggio nell'intervallo passato-presente-futuro / ritmo: narrazione e forma; Metalinguaggio: oltre il linguaggio: musica in relazione con altre forme espressive la parola, la poesia, la pittura, l'immagine, la danza. Interrelazione/ codici/ simboli/ segni; Linguaggi e contaminazioni: geografia ed Epifania dell’espressione/fonti idiomatiche tradizionali.

 

Durata del laboratorio: da martedì 14 a domenica 19 maggio 2019. Orari: 14.30-19.30.

 

Pianista e compositore, Stefano Battaglia è docente ai seminari Siena Jazz dal 1988 e al Corso di specializzazione e di Alta Qualificazione Professionale per esecutori di musica jazz di Siena, dove dirige dal 1996 il Laboratorio Permanente di Ricerca Musicale, spazio dedicato alla ricerca musicale, alla composizione, all’improvvisazione ed alla sperimentazione. Dal 1984 ad oggi ha tenuto più di tremila concerti in tutto il mondo, collaborando con molti musicisti, attori e performer e pubblicando più di cento dischi; nel 2004 inizia la collaborazione con la prestigiosa casa discografica tedesca ECM, che pubblica 7 suoi lavori: il doppio album Raccolto, il doppio album Re: Pasolini, lavoro celebrativo ispirato e dedicato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini. Il tributo a Pasolini viene eseguito nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, tra cui la Steinway Hall di New York, l’Alte Oper di Francoforte e il Teatro Vachron di Atene.Dal 2007 si concentra in particolare sul Trio con Salvatore Maiore e Roberto Dani, con cui registra per ECM tre album: The River Of Anyder, Songways e In the Morning.Negli ultimi anni torna alla formula della performance in piano solo, culminata con la pubblicazione del doppio album live Pelagos (ECM, 2017).

Tra le sue collaborazioni con performer e artisti:

Dal 2003 collabora stabilmente per più di dieci anni con il pittore Gabriele Amadori all'action painting Vedere la musica, ascoltare le immagini e successivamente a Nove colori in nove Movimenti.

Con il gruppo Theatrum nel 2008 inizia un lavoro basato sulle analogie tra le teorie di Wassily Kandinsky e i parametri musicali, creando un sistema di forme e strutture che disciplinano l’improvvisazione tabula-rasa attraverso tecniche e simbologia di segno e colore dell’espressionismo astratto (Punto, linea e superficie).

Nel 2015 nasce Anima Mundi, progetto dedicato a molteplici civiltà culturali, attraverso i canti tradizionali e le canzoni di varie regioni del mondo. Nell'anno vengono arrangiate più di cinquanta canti della più diversa origine. Nel 2016 inizia la collaborazione con la poetessa Mariangela Gualtieri e il Teatro Valdoca: nasce Porpora / Rito Sonoro per Cielo e Terra, per la regia di Cesare Ronconi.

Esordisce al Mittlefest “Sfueai”, il progetto insieme alla voce di Elsa Martin sui poeti friulani del novecento, con particolare attenzione alle liriche in lingua friulana (Pier Paolo Pasolini, Amedeo Giacomini, Federico Tavan, Luciano Morandini, Novella Cantarutti, Pierluigi Cappello, Maria di Gleria).

Nel 2017 presenta la performance in piano solo Questo ricordo lo vorrei raccontare (Dove la luce è forte l'ombra è più nera), ispirata e dedicata all'opera del fotografo Mario Giacomelli (1925-2000).

Nel 2018 esce l'album Sfueai (Artesuono) e con Elsa Martin nasce il secondo capitolo della ricerca sulla poesia friulana con Al centro delle cose, questa volta opera monografica basata su di un ciclo di lieder sulle liriche di Pierluigi Cappello (1967-2017).