Cura

Matteo Nucci, scrittore
Valentina Carnelutti, attrice

Photo by @samsommer on Unsplash

Matteo Nucci dialoga con Valentina Carnelutti

 
Secondo Socrate non esiste cura se non si ha cura della propria anima. Possiamo curarci degli altri o dei nostri beni esteriori, dunque, solo quando ci siamo curati dei nostri bisogni interiori, le nostre mancanze, i nostri desideri. Perché la corrente che muove la superficie del mare è nel profondo, negli abissi della nostra anima. È sempre valido questo ragionamento secondo te, Valentina?
Matteo Nucci, scrittore
 
 
Istintivamente la mia risposta è sì. Ma bisogna saper riconoscere quali siano questi bisogni, questi desideri. Discernere quelli reali da quelli acquisiti, indotti. Conoscersi dunque. Ci sono vie diverse, ma hanno in comune il coraggio, di osservare le cose così come sono. Cose interne e cose esterne, emotive e fisiche, locali e planetarie! Allora, si osserva che la cura di sé è connessa con la cura dell’ambiente, che influenza il corpo, che agisce sull’anima, come il privato sul pubblico, come il fondo del mare sulla superficie. Allora cura diventa virtuosa responsabilità.
Valentina Carnelutti, attrice
  
 

 
 

Matteo Nucci è nato a Roma nel 1970. Ha studiato il pensiero antico, ha pubblicato saggi su Empedocle, Socrate e Platone e una nuova edizione del Simposio platonico. Nel 2009 è uscito il suo primo romanzo, Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle Grazie), finalista al Premio Strega, seguito nel 2011 da Il toro non sbaglia mai (Ponte alle Grazie), un romanzo-saggio sul mondo della moderna tauromachia: la corrida. Nel 2013 ha pubblicato il saggio narrativo Le lacrime degli eroi (Einaudi), un viaggio nel pianto che versano a viso aperto gli eroi omerici prima della condanna platonica. Nel 2017 è uscito il romanzo È giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie), finalista al Premio Strega. Del 2018 il nuovo saggio narrativo sul mondo greco antico: L'abisso di Eros, indagine sulla seduzione da Omero a Platone. I suoi racconti sono apparsi in antologie e riviste (soprattutto Il Caffè Illustrato e Nuovi Argomenti) mentre gli articoli e i reportage di viaggi escono regolarmente su Il Venerdì di Repubblica.
 
Figlia d’arte, Valentina Carnelutti debutta come interprete in teatro nel 1989.
Esordisce nel cinema con “Marta Singapore”, un cortometraggio del 1994 di Barbara Melega dopo il quale ha lavorato, tra gli altri, con Gianni Zanasi per Nella mischia, ha recitato in Mi sei entrata nel cuore come un colpo di coltello di Cecilia Calvi, E allora Mambo! di Lucio Pellegrini, Hannibal di Ridley Scott, L’amore imperfetto di Giovanni Davide Maderna, La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana. Ha interpretato un episodio di Manuale d’amore 2 (capitoli successivi) di Giovanni Veronesi ed è la protagonista di Jimmy della collina di Enrico Pau e di Sfiorarsi diretto da Angelo Orlando (di cui, insieme al regista, è anche autrice della sceneggiatura). È stata Barbara Balzerani in Aldo Moro, tv movie per la regia di Gianluca Tavarelli, e una telefonista coatta e nevrotica in Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. Svolge intensa attività di doppiaggio ed è attrice in diversi programmi di Radio Rai.